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Ravello, la città della musica

Una serata nel giardino incantato immaginato da Wagner

Ravello, la città della musica

Era un tiepido pomeriggio di maggio, nella primavera del 1880. Ce lo immaginiamo languido e profumato come sanno esserlo solo certi pomeriggi in '''Costiera Amalfitana'''. Una carrozza arriva da Napoli risalendo lentamente i tornanti che portano su, verso '''Ravello'''. Il viaggio sarà stato lunghissimo, 5 o 6 ore. Le curve sono tante, la strada è lunga, i cavalli lenti. Ma alla fine la carrozza arriva, si ferma in Piazza Duomo e scende un distinto signore. E' Richard Wagner. Entra a Villa Rufolo, si siede in giardino per una limonata ed ecco, nella sua mente, compare la scena del secondo atto del Parisfal, l'opera lirica che stava scrivendo. Immagina la torre medievale sprofondare nel nulla e diventare un giardino incantato, le piante tropicali trasformarsi in splendide fanciulle danzanti.

E' una fresca sera di giugno, è passato quasi un secolo e mezzo. Dal mare sale una brezza leggera che fa avvolgere le signore negli scialli. I portoni di Villa Rufolo sono spalancati. Stasera c'è la prima serata del Festival di Ravello. Non deve esserci molta differenza tra quello che vedeva Wagner cento e passa anni fa e quello che oggi vediamo noi. La torre medievale svetta sempre altissima tra le piante tropicali, il profumo delle zagare inebria l'aria. Ecco, forse le luci che brillano laggiù sulla costa, ecco, quelle sono un po' più forti.

Anche oggi si affrontano curve e tornanti per venire fin quassù, sulla terrazza della Costiera Amalfitana, in cerca di bellezza e cultura.

foto di winsomewaves

E' sempre un po' più tranquillo Ravello, rispetto agli altri paesi della Costiera: per arrivare qui bisogna deviare dalla trafficatissima statale. Qui non ci sono spiagge, non ci sono discoteche, i ristoranti sono pochi. Ci si viene per visitare le ville, i giardini, le terrazze affacciate su un panorama "to die for", come dicono gli inglesi che qui si fermano incantati. E soprattutto ci si viene per il festival che dal 2003 anima le serate estive di Ravello.

Ogni anno un tema, ogni anno un cartellone da fine giugno a inizio agosto prevede concerti e spettacoli, tra musica classica, jazz, balletti e incursioni nella musica pop.

Il calendario del Festival di Ravello

foto di simonedeiuliis

Appuntamento clou è il concerto all'alba, a cavallo di Ferragosto. L'orchestra suona ad accompagnare il sorgere del sole, tra i primi canti degli uccellini. Anche questo, come la maggior parte degli altri eventi, organizzato a Villa Rufolo. Una location di quelle in cui appena arrivi non puoi fare a meno di chiederti: "Ma lo spettacolo è quello sul palco o quello intorno al palco?" Il palco si allunga verso il mare, dando l'impressione di essere sospeso nel vuoto, il profilo della costa si illumina dietro. Dai gradoni più alti il colpo d'occhio non si dimentica.

Mentre le note si diffondono nell'aria non è difficile capire cosa provò Wagner in quel pomeriggio di maggio quando affermò di aver trovato il suo giardino incantato.

(La prima foto è di foto di salernorss)

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