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Il fascino dei treni a ritmo lento

Slow travel: la Sardegna vista dai finestrini del treno.

Il fascino dei treni a ritmo lento

Viaggiare in treno con le "ferrovie secondarie" è un'idea di turismo alternativo che assicura emozioni e scoperte impreviste attraverso un'Italia lontana dal tumulto degli spostamenti di massa. Un "andamento lento" che regala ritmi di viaggio ormai dimenticati con treni a volte d'epoca, addirittura trainati da littorine a vapore, lungo linee che penetrano il territorio italiano e toccano paesi e paesaggi al di fuori dei percorsi convenzionali.

"Il viaggio non è la meta, ma la strada che ad essa conduce"

Noi abbiamo scelto di seguire la rotta del Trenino verde della Sardegna promosso dal WWF e da Italia Nostra.

Quattro itinerari per scoprire la Sardegna dai finestrini del treno:

  1. Gallura
  2. Ogliastra
  3. Barbagia
  4. Gennargentu

I capolinea toccano il mare, i binari attraversano la bellezza selvaggia dell'entroterra sardo, i treni procedono con ritmo dolce e lento lungo le linee a binario unico costruite tra la fine dell'800 e gli anni '30. Piccoli viaggi per catturare emozioni sospese nel tempo, racconti di un territorio da godere anche solo attraverso il paesaggio che scorre lento fuori dal finestrino.

Tra i nuraghi della Gallura

Si snoda attraverso la Gallura il percorso Nulvi-Palau che parte in realtà dalle stazioni di Alghero e Sassari, e dopo Nulvi incontra il sito nuragico di Irru, si attraversa un paesaggio solcato dalle mesas, le caratteristiche colline della zona fino a Martis nei cui dintorni si trova la foresta pietrificata di Carucana. Il treno comincia a inerpicarsi sui tornanti circondati da boschi di quercia da sughero verso i monti della Gallura dove si trova Tempio Pausania chiamata la "citta di pietra" a causa delle case di granito grigio.
A questo punto il percorso comincia a scendere verso la costa e tocca località come Arzachena posta alla base di un blocco di granito scolpito dal vento. Poco dopo appare il mare, pura emozione dopo una curva che si apre al panorama dell'arcipelago della Maddalena fino ad arrivare al capolinea di Palau.

Inseguendo i mille volti dell'Ogliastra e del Gennargentu

Il percorso Macomer-Bosa si snoda al centro dell'isola e attraversa i vigneti del Malvasia fino ad arrivare al castello medievale dei Malaspina. E' la linea turistica più lunga d'Italia la tratta di 159 km che parte dal paese di Mandas raggiungibile da Cagliari lungo la ferrovia ordinaria. Dopo pochi chilometri si raggiungono i paesi di Orroli e Nurri celebri per i siti archeologici con numerosi nuraghi e domus de janas, letteralmente "case delle fate" che in realtà sono tombe neolitiche scavate nella roccia. Il treno inizia a inerpicarsi sui monti e attraversa il Gennargentu offrendo il brivido di gallerie e ponti a strapiombo su precipizi.

Entrando nella regione dell'Ogliastra il paesaggio offre cambiamenti continui, dai frutteti di Ussassai si arriva allo scenario lunare di Gairo Tarquisara fino a incontrare di nuovo il Flumendosa nei pressi di Villagrande. Il mare si lascia intravvedere dall'alto e il percorso inizia a scendere tra ulivi e vigneti verso la stazione di Tortolì, una località di spiagge bianche e scogliere di rocce rosse fino al capolinea presso il porto di Arbatax.

Su e giù per la Barbagia

Sempre da Mandas parte anche una linea che porta verso l'interno, nel cuore della Barbagia. Dopo un tratto collinare si attraversa la vallata del Rio Mannu con soste a Isili con il nuraghe bianco di Is Paras, si prosegue nella zona di Sarcidano fino a Nurallao attraverso un territorio lussureggiante di macchia mediterranea. Arrivati a mezza costa, il trenino si ferma nella stazione di Laconi dove merita una visita il Castello degli Aymerich e il museo delle statue-menhir.

Entrando nella Barbagia di Belvì il percorso costeggia il nuraghe Nolza e da qui la quinta di montagne si apre lasciando intravvedere il mare di Oristano. Dopo la graziosa stazione in comune tra Belvì e Aritzo il treno prosegue solcando la vallata del Rio Uatzue sale tra viadotti e tornanti fino ad attraversare il contrafforte che porta nella conca di Sorgono nella cui stazione termina il viaggio.

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